Una spina dorsale naturale per i cittadini
L’associazione «Cittadini per il territorio», in collaborazione con alcuni Comuni del Mendrisiotto, ha realizzato in una zona altamente urbanizzata il Parco del Laveggio. Il progetto creato nell’estremo sud del Ticino, nato dal basso e in forma partecipativa, ha vinto il Premio Binding per la biodiversità 2024. La giuria ha premiato la forza e il coraggio dell’associazione che si adopera per assicurare l’accessibilità al fiume Laveggio e alla natura residuale.
Il Laveggio è un fiumicello non molto conosciuto e non molto visibile. Questo è dovuto anche al fatto che scorre attraverso una zona del Mendrisiotto edificata caoticamente, un «non-luogo» nella pianificazione territoriale in cui hanno trovato posto numerose infrastrutture. Capannoni, fabbriche, centri commerciali, cisterne, l’autostrada A2, la semi-autostrada Mendrisio-Stabio, la ferrovia del Gottardo e tanti altri insediamenti caratterizzano questa zona di confine con l’Italia.
Nonostante la forte urbanizzazione esistono ancora pregiati elementi naturalistici che grazie al Parco del Laveggio, inaugurato l’8 ottobre 2023, sono stati messi in risalto. Oggi, da Stabio, dove si trovano le sorgenti del Laveggio, fino alla sua foce a Riva San Vitale, c’è una spina dorsale verde di undici chilometri percorribile a piedi oppure parzialmente con la bicicletta.
«Creare qualcosa di positivo»
Gli albori di questo progetto cresciuto dal basso, risalgono a dieci anni fa, quando nel Mendrisiotto si costituì il movimento civico dei «Cittadini per il territorio» con l’intento di mobilitarsi contro l’intenzione del Cantone di sacrificare un prato umido per un progetto edilizio. Grazie alla raccolta di firme il progetto fu bloccato e il pregiato spazio naturale fu messo sotto tutela. «Non volevamo fare solo opposizione, ma pure creare qualcosa di positivo», dice Grazia Bianchi, coordinatrice dell’associazione, in un video sulla genesi del parco. Nacque così l’idea del Parco del Laveggio, di un corridoio naturalistico lungo il fiume.
Furono allora coinvolti diversi pianificatori e l’associazione divenne un interlocutore importante per Cantone e Comuni. Stabio, Mendrisio e Riva San Vitale, hanno pagato interventi per un ammontare complessivo di 1,2 milioni di franchi per realizzare opere sul loro territorio, ad esempio a Mendrisio una nuova passerella che permette di superare lo svincolo stradale in zona Penate oppure a Riva San Vitale, la sistemazione dell’argine sugli ultimi 200 metri prima di arrivare al lago di Lugano.
Oggi il sentiero attraversa aree di pregio naturalistico, tocca numerosi punti di interesse culturale ed è diventato un’area di svago importante per la popolazione locale. Per approfondire la conoscenza dei luoghi sono stati creati dei contenuti didattici. Lungo tutto il percorso si trovano dei piccoli totem recanti un codice QR che, scansito con uno smartphone, dà accesso a un racconto e a una proposta di attività per bambini e ragazzi. A Stabio il percorso è arricchito da nove pannelli interattivi. Ancora da migliorare, in alcuni luoghi, sono le indicazioni per l’accesso al parco. Ad esempio, a Stabio, la zona Margherita, dove inizia il percorso, si trova un po’ nascosta dietro una zona industriale.
Collaborazione con i Comuni
Giacomo Hug, portavoce del Parco del Laveggio, sottolinea che la realizzazione del parco è stata possibile grazie a un’ottima collaborazione con i Comuni coinvolti, che fanno parte di un «comitato guida» formato dai tre sindaci, da un rappresentante del Dipartimento del territorio e da un rappresentante dell’associazione Cittadini per il territorio. Nella fase di concretizzazione del Parco (2020-2023) questo comitato era l’organo supervisore del progetto, ora è garante di una visione sovracomunale. Attualmente si pensa di creare un nuovo ente gestore, probabilmente una fondazione.
«I Comuni sono stati un sostegno attivo e indispensabile per la realizzazione del progetto, abbiamo sempre trovato grande disponibilità.»
Va sottolineato che dopo lo studio del 2017 «Parco del Laveggio – Progetto modello», il principio di creare un parco e di utilizzare lo stesso come «spina dorsale» per la pianificazione del territorio è stato ripreso dal Programma di agglomerato del Mendrisiotto (PAM3), grazie al quale i Comuni hanno ricevuto anche delle risorse per finanziare gli interventi. «I Comuni sono stati un sostegno attivo e indispensabile per la realizzazione del progetto, abbiamo sempre trovato grande disponibilità», riassume Giacomo Hug.
Il Parco del Laveggio non è pensato per attirare turisti, ma è soprattutto un parco per la popolazione locale. Il progetto ha convinto la fondazione Binding che ha conferito all’associazione «Cittadini per il territorio» il Premio Binding per la biodiversità 2024 motivando lo stesso per «la forza e il coraggio dell’associazione che si adopera per assicurare l’accessibilità del fiume e della natura residuale». Grazie a un’esemplare collaborazione improntata al reciproco rispetto con Comuni e Cantone, sono nate cooperazioni costruttive. La popolazione locale è stata coinvolta con impieghi volontari, ha così potuto famigliarizzare con i luoghi, aiutare a creare qualcosa e sentirsi parte del movimento.
Il Premio Binding per la biodiversità
La Fondazione Sophie e Karl Binding, fondata nel 1963 con sede a Basilea, dal 2021 assegna annualmente il Premio Binding per la biodiversità dotato di 100 000 franchi e il Premio Binding di riconoscimento per la biodiversità dotato di 25 000 franchi. Vengono premiate soluzioni innovative che mirano a favorire la diversità di ambienti, specie, risorse genetiche e le loro interazioni reciproche. L’attenzione è esplicitamente focalizzata sull’ambiente urbano.