Quando si parla di digitalizzazione, la Città di Lugano cerca di costruire un dialogo tra generazioni.

Tra vecchia generazione e giovani pionieri

12.06.2024
6 | 2024

In Ticino, la generazione più anziana sta ricevendo una grande attenzione nella transizione verso la digitalizzazione. Nei corsi organizzati dai comuni e dal Cantone ricevono informazioni su come gestire i propri dati in sicurezza. Allo stesso tempo, grazie agli specialisti sul posto, un paio di comuni provano a trasformarsi in un luogo adatto ai pionieri del mondo tecnologico.

Le parole chiave sono le medesime in tutti i comuni ticinesi: efficienza, sicurezza, sostenibilità, facilità. L’idea che in futuro i comuni comunichino con i cittadini in un mondo digitale promette che tutto sarà più facile, più veloce e che si usi meno la carta stampata. «Questo sviluppo è una ottima idea ed assolutamente necessario per il futuro», ci dice Paolo Attivissimo, rinomato giornalista che si occupa di informatica in Ticino. «Al momento viviamo nella situazione nella quale se ci scambiamo delle mail con la città usando la nostra casella Gmail, Google ci legge in copia. Se mando ad esempio una mail al comune con allegati dei documenti dal tribunale o del medico, c’è sempre il rischio che qualcuno li legga e possa utilizzarli contro di me.» Secondo Paolo Attivissimo ci vogliono delle piattaforme sicure, dove ogni cittadino ha il suo accesso personale. E ci vuole educazione secondo lui. «Tanti non sanno come gestire una password, o come evitare di utilizzare dei link sconosciuti. È come lasciare la chiave di casa sul tavolo con le porte aperte.»

Biasca ad esempio ha già messo in pratica questo concetto. «Da noi i cittadini accedono con una password personale al portale e-gov sul nostro sito, chiamato e-cittadino», spiega Moreno Croci, responsabile ICT e digitalizzazione del Comune. «In questo modo possono vedere le proprie fatture, effettuare pagamenti, richiedere facilitazioni di pagamento, richiedere gli attestati, controllare la dichiarazione fiscale e inviare altre richieste.» Grazie a questo sistema gestionale, la piattaforma riconosce subito la persona che ha fatto il login mostrando solo gli strumenti e richieste di sua competenza. «Le persone sono dunque sempre messe al centro di ogni progetto digitale», spiega Moreno Croci. «Non si deve avere paura.»

«Da noi le persone sono sempre messe al centro di ogni progetto digitale. Non si deve avere paura.»

Moreno Croci, 

Un mondo in piena costruzione

Anche a livello cantonale si vuole procedere in questa direzione: «Vorremmo rispondere meglio alle esigenze della cittadinanza sviluppando servizi digitali accessibili attraverso siti o piattaforme in grado di tutelare la privacy e la sicurezza dei dati», dice Milena Folletti, delegata alla trasformazione digitale per il Cantone Ticino. Per il Comitato operativo che si occupa di digitalizzazione nell’Amministrazione cantonale è molto chiaro quali saranno i passi da intraprendere nei prossimi anni: attuare le misure previste nella Strategia del Consiglio di Stato che è stata accolta – nel corso di una precedente procedura di consultazione – molto positivamente in particolare dai comuni.

Il digitale è un mondo in piena costruzione. «Il mondo digitale può essere guardato con la logica del Lego. Ogni mattoncino è indispensabile e va progettato in maniera specifica per adattarsi agli altri, costruendo il grande edificio che abbiamo in mente. Questo impegno ci auguriamo permetta di rimanere all’avanguardia nella difesa da minacce – che diventano sempre più sofisticate – e di sviluppare, nel tempo, una vera e propria cultura digitale.»

«Il mondo digitale può essere guardato con la logica del Lego. Ogni mattoncino è indispensabile e va progettato in maniera specifica per adattarsi agli altri, costruendo il grande edificio che abbiamo in mente.»

Milena Folletti, delegata alla trasformazione digitale per il Cantone Ticino.

Un dialogo tra generazioni

Naturalmente anche a Lugano, nella città più grande del Cantone Ticino, si pensa a un futuro digitale e anche oltre (vedi riquadro). «Già nel 2018 abbiamo implementato una piattaforma di servizi di e-government, che ci aiuta a comunicare via web con i nostri cittadini», spiega Enrico Gulfi, direttore della divisione informatica della città di Lugano. «Un’offerta di prestazioni digitali quindi, che ci permette di essere presenti 24 ore al giorno su smartphone o sul PC e di evadere in modo automatizzato gran parte delle richieste.»

La Città di Lugano cerca anche di costruire un dialogo tra generazioni: «Gli anziani naturalmente fanno fatica a gestire da soli le piattaforme online. Per questo motivo abbiamo organizzato ‹Il punto digitale›, un servizio di consulenza grazie al quale gli studenti della facoltà di comunicazione dell’Università della Svizzera italiana aiutano le persone a famigliarizzare con l’uso dell’informatica, ricevendo in cambio dei crediti formativi utili a completare il percorso universitario.» Esiste ancora il contatto diretto se si vuole parlare con i funzionari comunali in Ticino. Ma a poco a poco questa comunicazione verrà sostituta. Anche nel Comune di Biasca, Moreno Croci sperimenta con le tecnologie. «La trasformazione digitale riguarda tutti. Inclusività, sicurezza, apertura dei sistemi, formazione, e, non da ultimo l’intelligenza artificiale sono le nostre sfide.»

Lugano, centro della digitalizzazione

Lugano ha investito  in modo importante per implementare la digitalizzazione. La città ha attirato l’attenzione con lo Slogan «Lugano Plan B» sulle criptovalute Bitcoin. All’interno del «Lugano Living Lab» vengono sviluppati delle nuove applicazioni. E il mondo intero usa algoritmi su smartphone creati presso «Dalle Molle Institute for Artificial Intelligence» che si trova a Lugano.

Nora Hesse
Libera professionista