Il futuro finanziamento dei costi sanitari
Il Parlamento sta discutendo una delle riforme principali del sistema sanitario. Il progetto EFAS intende disciplinare in modo uniforme il finanziamento dei servizi sanitari. L’inclusione delle cure è indispensabile.
L’attuale sistema sanitario prevede tre diversi sistemi di finanziamento: i trattamenti ambulatoriali sono pagati esclusivamente dalle casse malati e quindi dai premi. I servizi ospedalieri, invece, sono coperti dai cantoni per un minimo del 55 per cento, mentre le casse malati pagano un massimo del 45 per cento. Tuttavia, per il finanziamento dell’assistenza a lungo termine valgono regole diverse: i cantoni e i comuni sono i principali finanziatori dello sviluppo dei costi dell’assistenza a lungo termine grazie ai premi fissi e ai contributi delle casse malati. Tutti i servizi sanitari dovranno ora essere finanziati in modo uniforme, indipendentemente dal fatto che siano erogati a domicilio da Spitex, in uno studio medico, in ospedale o in una casa di cura. In questo modo si intende eliminare i disincentivi e facilitare un’assistenza coordinata per i pazienti durante l’intero processo di cura e assistenza.
Tuttavia, il finanziamento unitario delle prestazioni stazionarie e ambulatoriali (EFAS) deve includere anche l’assistenza e regolamentarne l’integrazione in modo vincolante, come già deciso dal Consiglio degli Stati a dicembre 2022. In considerazione dell’invecchiamento demografico e dell’evoluzione del fenomeno «ambulatoriale prima di stazionario», secondo l’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) l’inclusione dell’assistenza nel progetto EFAS è indispensabile. Il trasferimento dei costi nel finanziamento dell’assistenza verso i finanziatori residui – cantoni e comuni – è una realtà. Lo dimostrano anche i rapporti sul finanziamento delle cure (2020) e sulle cure a lungo termine (2016). Solo «EFAS plus care» può portare all’auspicato miglioramento del sistema e a una distribuzione più equilibrata dei costi tra tutti i finanziatori.
Serve una soluzione equilibrata
L’entrata in vigore del progetto può essere scaglionata. Il punto decisivo è rendere vincolante l’inclusione delle cure nell’EFAS, come previsto dal Consiglio degli Stati. Il Consiglio nazionale è a favore dell’integrazione delle cure, ma a patto che siano definite condizioni precise e desidera regolamentare l’entrata in vigore solo in modo non vincolante. Inoltre, i cantoni dovrebbero pagare almeno il 28,6 per cento e le casse malati al massimo il 71,4 per cento delle prestazioni attraverso i premi. A dicembre 2022, il Consiglio degli Stati aveva stabilito una quota cantonale del 26,9 per cento. Il progetto torna al Consiglio degli Stati con ulteriori differenze.
Alla luce dell’aumento dei premi, è comprensibile che il Consiglio nazionale voglia alleggerire l’onere a carico di chi li paga. D’altra parte, in futuro sarà necessario trovare una soluzione più equilibrata tra finanziamento fiscale e dei premi. Dal punto di vista dei comuni è assolutamente necessario attenersi alla decisione del Consiglio degli Stati.