Lo studio dimostra che in linea di principio, la diversità è ben accetta in Svizzera.

I comuni dovrebbero creare spazi pubblici attraenti

08.09.2024
9 | 2024

Un nuovo studio dell’Istituto Gottlieb Duttweiler (GDI) ha analizzato la diversità in Svizzera. Lo studio dimostra che i diversi gruppi non si incontrano quasi mai. Eppure il desiderio di un maggiore scambio ci sarebbe. Questa è anche una sfida per i comuni.

Con quattro lingue nazionali, 26 cantoni relativamente indipendenti e un terzo della popolazione residente nata all’estero, la Svizzera è un paese spiccatamente improntato alla diversità. Dallo studio dell’Istituto Gottlieb Duttweiler (GDI) su mandato del Percento culturale Migros emerge però una scarsa mescolanza nelle cerchie di conoscenti. Quasi due terzi delle persone con un alto livello di istruzione hanno pochi o nessun contatto con persone meno istruite. Più di tre quarti delle persone con scarsa disponibilità economica hanno pochi o nessun contatto con le persone agiate. Più conoscenze si hanno all’interno di un gruppo diverso dal proprio, più l’atteggiamento verso di esso è positivo. La stragrande maggioranza afferma di non avere la possibilità di incontrare persone di altri gruppi, ma che sarebbe aperta a farlo. I comuni dovrebbero creare luoghi pubblici attraenti dove le persone di gruppi differenti possano incontrarsi. Perché il contatto con persone differenti da sé è percepito come un arricchimento. Che in più si riverbera anche sulla propria cerchia di conoscenti, che diventa così più aperta.

Studio e iniziativa

Lo studio «Insieme nella diversità? Il grande studio svizzero sulla diversità» è stato commissionato dal Percento culturale Migros. I risultati dello studio hanno confermato il Percento culturale Migros nel progetto di lanciare nei prossimi mesi un’ampia iniziativa di partecipazione per far vivere la diversità a tutta la popolazione svizzera.

Monica Müller
Federazione delle cooperative Migros