«I comuni devono acquisire competenze in materia di energia idroelettrica»
È una costante quando si parla di energia idroelettrica: ex sindaco di Scuol e presidente della comunità d’interessi grigionese Bündner Konzessionsgemeinden, Not Carl, chiede che i comuni migliorino la propria posizione in materia.
Not Carl, che ruolo hanno i comuni grigionesi nell’approvazione di centrali idroelettriche nuove o nell’ampliamento di quelle esistenti?
Un ruolo importantissimo: nel Cantone dei Grigioni, i comuni hanno la sovranità sui corsi d’acqua e rilasciano le concessioni per la costruzione di tutte le centrali. Di fatto, in genere i comuni e il Cantone lavorano a stretto contatto, perché quest’ultimo deve poi approvare le concessioni.
Anche i comuni traggono vantaggio dalle centrali idroelettriche.
Sì, decisamente. I comuni grigionesi in concessione ne ricavano circa 120 milioni di franchi all’anno, di cui circa la metà sotto forma di canoni e l’altra metà sotto forma di emolumenti speciali. Per alcuni comuni, questi proventi rappresentano la metà delle loro entrate fiscali. Inoltre, le centrali idroelettriche ravvivano le valli, poiché attirano il personale che vi lavora, il che a sua volta rafforza l’economia locale, riempie le scuole locali e crea contribuenti. I comuni ne beneficiano anche sotto forma di condizioni speciali per l’acquisto di elettricità e altri servizi.
All’inizio dell’anno il Gran Consiglio grigionese ha deciso che il Cantone avrebbe dovuto assumere una quota maggiore negli impianti nel caso delle cosiddette «riversioni», ossia quando le concessioni per le centrali idroelettriche scadono. Che cosa implica questo per i comuni?
Stimola i comuni a fare altrettanto. Gli impianti continueranno a essere gestiti dalle società elettriche, perché il Cantone e i comuni non dispongono del know-how necessario. Con una maggiore partecipazione, più denaro può tornare nelle casse comunali e cantonali. Ma per ogni centrale è necessario valutare anche i rischi. Ecco perché è fondamentale che i comuni acquisiscano maggiori competenze nel settore dell’energia idroelettrica. Il Cantone e i comuni non hanno sempre gli stessi interessi, soprattutto perché il Cantone, con la sua quota nella società di energia Repower, gestisce anche alcuni interessi del gruppo.
Le procedure per approvare le nuove centrali idroelettriche o per ampliare quelle esistenti richiedono spesso tempi molto lunghi. Per promuovere l’espansione delle energie rinnovabili, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha proposto una modifica della legge sull’energia. Qual è il punto di vista dei comuni concessionari grigionesi?
Pur essendo favorevoli all’espansione delle energie rinnovabili, in particolare del fotovoltaico, soprattutto in vista dell’imminente carenza di energia elettrica, rifiutiamo fermamente il percorso proposto. Questo perché priverebbe i comuni della loro competenza in materia di autorizzazioni, sancita dalla Costituzione. Lo trovo scandaloso ed estremamente discutibile in termini di politica democratica. Ritengo però che i processi partecipativi siano estremamente importanti e che portino anche a velocizzare l’approvazione dei progetti.
Dove vede margine di manovra per velocizzare le procedure?
Non ci sono problemi con i comuni e i cantoni: in questo caso la collaborazione funziona bene. Ma alcuni processi a livello federale richiedono troppo tempo, anche perché escono sempre nuove prescrizioni e direttive. Il diritto materiale va dunque rivisto. Nel soppesare gli interessi, non si deve tenere conto solo delle preoccupazioni ambientali, ma occorre valutare anche in che misura i progetti contribuiscono a raggiungere gli obiettivi climatici e in che modo influiscono sull’economia.
Cenni personali
Not Carl è presidente della comunità d’interessi grigionese Bündner Konzessionsgemeinden, che ha fondato nel 2012. Avvocato a Scuol (GR), si occupa di energia idroelettrica da circa 40 anni, ad esempio come sindaco di Scuol, deputato al Gran Consiglio e membro di vecchia data del consiglio di amministrazione delle centrali idroelettriche engadinesi. In questa veste rappresenta i comuni concessionari.