I comuni sono stati fortemente sollecitati nella ricerca di alloggi per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina.

Diverse sfide nel settore dell’asilo

15.12.2022
12 | 2022

L’anno 2022 è stato caratterizzato dalla crisi ucraina e da un forte aumento delle domande di asilo nell’ambito delle procedure ordinarie. La messa a disposizione di alloggi è una sfida significativa per molti comuni.

Con l’attivazione dello statuto di protezione S nel marzo 2022, le persone in fuga dalla guerra in Ucraina ottengono in Svizzera una protezione collettiva e rapida dal punto di vista burocratico. Dopo la registrazione nei centri federali d’asilo, i beneficiari dello statuto S vengono rapidamente assegnati ai cantoni. Il cantone o il comune di assegnazione, a seconda dell'organizzazione cantonale, ne assume la responsabilità dell'alloggio e dell'assistenza. Ad oggi, più di 69 000 persone hanno ottenuto lo statuto di protezione (stato 01.12.2022). I comuni sono stati fortemente sollecitati nella ricerca di alloggi. Hanno inoltre assunto rapidamente il compito di provvedere alla scolarizzazione dei bambini ucraini.

La decisione presa dal Consiglio federale all’inizio di novembre di non revocare lo statuto di protezione S prima del marzo 2024, salvo se la situazione cambierà radicalmente prima di allora, fornisce una certa sicurezza in termini di pianificazione. Inoltre, la Confederazione dovrà iniziare a preparare il rientro dei cittadini ucraini, in collaborazione con i cantoni e i comuni.

Allo stesso tempo, negli ultimi mesi, è aumentato il numero delle domande di asilo nell’ambito delle procedure ordinarie. Per continuare a garantire un numero di posti sufficiente ad accogliere i richiedenti appena arrivati nelle sue strutture, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) assegna, in via provvisoria, una parte dei richiedenti l’asilo ai cantoni in anticipo rispetto a quanto avviene normalmente. Questa misura, attuata alla fine di ottobre, sarà revocata a partire dalla metà di dicembre. La messa a disposizione di ulteriori posti di alloggio in tempi brevi ha posto una forte pressione su cantoni, città e comuni.

L’attivazione dello statuto S è stata accompagnata da domande pratiche e questioni di fondo. A settembre, l’ACS ha preso posizione nell’ambito della valutazione dell’attuazione dello statuto S da parte di un gruppo di lavoro della Confederazione, sollevando anche alcuni punti critici. Un aspetto critico per quanto riguarda l’alloggio presso privati è il fatto che molti arrivi siano avvenuti in modo non coordinato con le autorità. Poiché lo statuto S è uno statuto «orientato al ritorno», si pone inoltre la domanda di quanto debba essere anche «orientato all’integrazione» e, a lungo termine, in che misura il contributo finanziario della Confederazione per sostenere l’acquisizione della lingua e l’accesso al mercato del lavoro sia sufficiente. Secondo l’ACS, sono essenziali regole chiare che determinino le responsabilità nel campo dell’integrazione e dell’assistenza. Il rapporto intermedio del gruppo di valutazione dello statuto S è stato appena pubblicato e presenta delle conclusioni preliminari.

L’anno 2022 ha messo in evidenza il fatto che il settore dell’asilo è un compito congiunto di Confederazione, cantoni, città e comuni. Per garantire una gestione della crisi e un coordinamento efficaci, il livello comunale deve essere consultato e coinvolto nelle discussioni. L’ACS è rappresentata nei gruppi di lavoro istituiti per affrontare la situazione straordinaria creata dal conflitto russo-ucraino, primo fra tutti lo Stato maggiore speciale Asilo (SONAS), convocato per la prima volta nel marzo 2022. L’ACS è altresì rappresentata nei gruppi di lavoro «ordinari» che si occupano di alloggio e procedure d’asilo o ancora del programma Resettlement.

Luisa Tringale
Ambiti politici: asilo e migrazione, partecipazione
Responsabile progetti
ACS